Come valutare i siti per una link building efficace
Sei alle prime armi con la LB e non sai se i siti che ti propongono valgono il prezzo pagato? Scopri come analizzarli per non correre rischi e ottimizzare i costi Continua a leggere
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Quella dell’avvocato online è una figura ormai consolidata nel web, si è slegata dalla sua classica immagine paludata per reinventarsi come una professione moderna, alla portata di tutti, senza limiti di spazio e di tempo. Un cambio di paradigma importante del settore che, se può far storcere il naso ai più tradizionalisti, rappresenta un enorme balzo in avanti dal punto di vista dell’accessibilità della consulenza legale. Parliamo di un tipo di servizio essenziale, di cui a volte prima non si potevano ottenere le migliori prestazioni: nella maggior parte dei casi l’avvocato veniva suggerito tramite passaparola, trascurando un dettaglio fondamentale, la competenza nella specifica materia. Continua a leggere
Il panorama dei televisori Samsung è estremamente ampio e variegato, in grado di assecondare ogni tipo di esigenza dei consumatori più appassionati a prescindere dal budget che essi sono disposti a investire. Per averne conferma, è sufficiente esplorare il catalogo di Yeppon, l’e-commerce che mette a disposizione affari e offerte di qualità, ma soprattutto ottimi prezzi per tutti i modelli proposti: lo store online ideale per fare acquisti in modo consapevole, anche quando si è interessati a comprare un TV Samsung. Continua a leggere
Sulla base della mia esperienza personale, ogni attività di web marketing è imprescindibile da alcune valutazioni oggettive; lo studio di fattibilità è una di queste.
Spesso si dice che il web ha sostituito la carta stampata, e in parte è sicuramente vero: ciò che molti ignorano o comunque sottovalutano è che anche la scrittura sul web ha le sue regole, e per avere successo online non possono essere ignorate. Continua a leggere
Per aumentare le visite di un sito web aziendale (e non solo) c’è bisogno di un link building efficace e di contenuti di qualità: in questo modo il sito è in grado di posizionarsi sui motori di ricerca (Google in particolare), e così aumentano le occasioni di business grazie alle interazioni con utenti profilati e interessati. I contenuti di qualità, in particolare, contribuiscono a generare collegamenti spontanei: è noto il valore degli inbound link dal punto di vista dell’autorevolezza necessaria a scalare le serp. Continua a leggere
In realtà, il Personal Branding è un’attività legata all’immagine delle persone ma un buon professionista può adattarsi a fare Branding anche al singolo prodotto
Fare Personal Branding significa, nella sua accezione pura, curare l’immagine di una persona, creare per quella persona un biglietto da visita online costituito dall’opinione generale che gli utenti della rete possono averne, dando maggiore rilievo alle migliori caratteristiche professionali ed umane di quella persona. Continua a leggere
Il Personal Branding è un aspetto fondamentale di ogni persona che desidera curare la propria reputazione, in pratica è l’identità, non limitata necessariamente all’online, che caratterizza un professionista. Continua a leggere
Per migliorare l’immagine del proprio brand, un’azienda non può fare a meno di una accurata strategia di content marketing, indispensabile anche per creare nuove opportunità di business e per incrementare l’autorevolezza nel settore. Attraverso la diffusione di contenuti di qualità, infatti, sono numerosi gli obiettivi che possono essere raggiunti, sia che si tratti di informare sia che si tratti di consigliare, ma anche di intrattenere o di educare.
Ecco perché è importante redigere e distribuire in Rete contenuti che siano pertinenti con i prodotti e con i servizi che vengono proposti dall’azienda, ma soprattutto interessanti per gli utenti: riuscire ad attirare l’attenzione di un numero sempre più elevato di visitatori vuol dire incrementare le richieste di informazioni e, in ultima analisi, le vendite stesse. Se da un lato si creano contatti con nuovi clienti (o comunque con utenti che potrebbero diventare clienti), dall’altro lato si fidelizzano quelli “vecchi”, in modo che essi stessi a loro volta diventino sponsor e testimonial del brand. Ormai è giunto il momento di mettere da parte le pubblicità martellanti, che non assicurano il coinvolgimento dei consumatori che si potrebbe auspicare.
Gli acquisti sempre più di frequente non servono solo ad assecondare un bisogno, ma vengono vissuti come esperienze vere e proprie, nel corso delle quali i clienti hanno un ruolo attivo e proattivo: per esempio, scelgono se comprare in un punto vendita tradizionale o se fare riferimento a un sito di e-commerce; inoltre, sfruttano il web per ottenere informazioni che li aiutino a capire quali acquisti potrebbero essere convenienti e gratificanti. Ma non è tutto: nell’ambito di tali esperienze, i clienti mettono alla prova i prodotti a cui sono interessati e li valutano, anche verificando il supporto che viene messo a disposizione dalle aziende dopo la vendita.
Quello che si instaura tra i brand e i clienti, di conseguenza, non è più un rapporto unilaterale, ma un dialogo, una sorta di conversazione in cui entrambe le parti hanno un ruolo importante. I consumatori non sono disposti a subire le pubblicità in modo passivo, e non sono interessati a ricevere informazioni relative ad articoli che non intendono comprare; piuttosto, pretendono approfondimenti su prodotti a cui mirano. Ecco che il ruolo del content marketing si rivela decisivo, perché permette di far conoscere non solo le aziende, ma anche i loro prodotti, la loro mission e i loro valori.
I canali che possono essere sfruttati per la diffusione dei contenuti digitali sono molteplici: si spazia dai siti aziendali, meglio se corredati da blog, ai social network, passando per le riviste online. In tutti questi casi, il content marketing non può prescindere dalla SEO. Negli ultimi mesi la serp (approfondimento) ha subìto consistenti cambiamenti, che ovviamente si sono riflessi anche sull’ottimizzazione per i motori di ricerca. Google, da qualche tempo, in testa ai risultati restituisce le pagine che forniscono risposte precise rispetto alle ricerche effettuate dagli utenti. Ciò dimostra che il motore di ricerca di Mountain View è in grado di valutare il livello di interesse mostrato dagli utenti rispetto alle pagine che vengono visitate: nell’ambito della search intent, le pagine sono selezionate in funzione del grado di autorevolezza dei siti, ma anche tenendo conto della geolocalizzazione, oltre che della qualità dei contenuti. Per aumentare le visite, poi, resta fondamentale una link building efficace.
Per spiegare la differenza tra il marketing tradizionale e il content marketing (di seguito content mktg), si può sostenere che il primo parla alle persone mentre il secondo dialoga con loro.
Il marketing tradizionale può essere definito come il processo di analisi delle decisioni relative a un prodotto, alla sua promozione e al suo prezzo: un processo che si basa sulla pianificazione di decisioni, sulla loro messa in atto e sul loro controllo, con l’obiettivo di dare vita a scambi che favoriscano il conseguimento degli scopi di imprese e soggetti singoli. Può sembrare strano, ma nel marketing tradizionale il cliente viene tenuto in considerazione solo in minima parte, essendo ritenuto l’obiettivo delle attività che attraverso il marketing vogliono assecondare le sue necessità e le sue richieste.
Il mercato attuale mette in risalto una domanda di servizi e di prodotti su misura sempre più elevata: in tale contesto il cliente ha delle attese in termini di servizio e qualità, ma anche a proposito del grado di flessibilità dell’offerta. Ecco perché c’è bisogno di cambiare il focus della logica di marketing, che non deve più concentrarsi sul prodotto ma deve indirizzarsi verso il cliente. Le decisioni delle imprese, di conseguenza, devono dipendere dalla relazione con la clientela. Cambiano anche gli obiettivi di marketing, che non corrispondono più ai volumi delle vendite o alle quote di mercato ma hanno a che fare con la soddisfazione dei clienti. Ecco perché la loro fedeltà dipende dal livello di qualità delle relazioni, che in ultima analisi è il centro del content mktg.
Mentre il marketing tradizionale si limita a promuovere il marchio o l’azienda, con il content mktg si instaura un dialogo tra quel marchio (o quell’azienda) e il cliente, nel contesto di una proficua interazione. Una delle differenze più significative tra marketing tradizionale e content mktg va individuata nei canali di distribuzione che vengono sfruttati. Quelli tradizionali sono rappresentati dai cartelloni pubblicitari, dagli spot in radio e in tv, dai volantini, dalle brochure, dal mailing diretto, dai banner e dalle inserzioni che vengono pubblicate sulle riviste e sui giornali; decisamente diversi sono i canali di distribuzione che vengono chiamati in causa dal content mktg, che si basa sui blog e sugli articoli pubblicati sui siti web, ma anche sugli e-book e sui podcast, senza dimenticare i webinar, i video, le infografiche e le newsletter. Gli strumenti più popolari dal punto di vista della pubblicazione dei contenuti, però, rimangono i social media, che si caratterizzano per un tasso di utilizzo pari al 92%.
I contenuti che vengono offerti attraverso il marketing tradizionale difficilmente possono essere condivisi; diverso è il discorso per il content mktg, che mette a disposizione della clientela dei contenuti che possono essere di volta in volta informativi o divertenti, ma anche suggestivi. Di conseguenza la condivisione è agevolata, anche per merito di canali come i social media: migliori si rivelano i contenuti, più è probabile la loro diffusione. Il content mktg ha lo scopo di conquistare la fiducia di coloro a cui si rivolge: ecco perché si basa su contenuti dinamici e personalizzati, che sono concepiti per una nicchia ben precisa. Appare evidente la differenza con il marketing tradizionale, i cui messaggi nella maggior parte dei casi sono sviluppati per arrivare a una platea più ampia possibile, venendo diffusi e trasmessi per mesi o anni.
Il content mktg e il marketing tradizionale si fondano su due approcci totalmente distinti: il primo non piazza subito l’offerta, ma fornisce contenuti utili che rappresentano un valore per gli utenti target; il secondo si limita a parlare del servizio o del prodotto da promuovere, evidenziando le sue caratteristiche e provando a persuadere il pubblico della sua utilità, ma senza garantire ai destinatari un vero valore in cambio.
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