Avvocato online, la nuova frontiera della consulenza legale

Avvocato online

Quella dell’avvocato online è una figura ormai consolidata nel web, si è slegata dalla sua classica immagine paludata per reinventarsi come una professione moderna, alla portata di tutti, senza limiti di spazio e di tempo. Un cambio di paradigma importante del settore che, se può far storcere il naso ai più tradizionalisti, rappresenta un enorme balzo in avanti dal punto di vista dell’accessibilità della consulenza legale. Parliamo di un tipo di servizio essenziale, di cui a volte prima non si potevano ottenere le migliori prestazioni: nella maggior parte dei casi l’avvocato veniva suggerito tramite passaparola, trascurando un dettaglio fondamentale, la competenza nella specifica materia.

La digitalizzazione del servizio permette a tutti di trovare gratuitamente, tramite portali dedicati come NotaioFacile, un avvocato online specializzato nel campo in cui viene fatta la richiesta di assistenza. Penalista, tributarista, del lavoro, civilista, basta selezionare l’ambito legale di riferimento per ricevere una consulenza mirata, comodamente da casa.

In questo modo l’avvocato si libera di quella coltre autoritaria e distaccata dal cliente, prendendo le sembianze del professionista moderno e versatile. Incontri anche tramite videochiamata, contatti via social o e-mail, tutto per velocizzare il servizio e facilitare il rapporto con il cliente, senza trascurare la qualità della consulenza.

Condizioni e limiti per la pubblicità dell’avvocato online

Benché moderna ed emancipata, la professione di avvocato resta sempre soggetta al Codice Deontologico Forense, anche e soprattutto sotto il profilo della pubblicità e della promozione. La modifica dell’art.35, approvata il 22 gennaio 2016 per Delibera del Consiglio Nazionale Forense, ha fissato delle limitazioni, tra cui le seguenti:

  • è vietato far conoscere il costo della parcella (che invece potrà essere reso noto, sottoforma di preventivo, al potenziale cliente che deciderà di contattare privatamente l’avvocato)
  • è vietata ogni forma di promozione comparativa, con finalità denigratoria nei confronti dei colleghi.

I social come nuovi attrezzi del mestiere

Come per tutte le attività che vogliono ottenere visibilità in un mercato sempre più votato alla digitalizzazione, anche la professione forense ha spostato il proprio interesse sui social media, definiti dalla presidente UNCC (Unione Nazionale Camere Civili) Laura Jannotta, durante un incontro dello scorso anno tra le Camere Civili di Puglia, i nuovi attrezzi del mestiere. Grazie ad essi gli avvocati possono aumentare la propria visibilità e proporre quindi un ventaglio di esperienza e di competenza estremamente variegato, ideale per soddisfare le diverse richieste.

E se l’avvocato online non fosse umano? Chatbot e DoNotPay

Situazione ancora completamente avulsa dalle dinamiche italiane, ma ben consolidata nel panorama giuridico d’oltreoceano e d’oltremanica, quella degli avvocati robot suscita sensazioni contrastanti: da un lato un’efficienza computerizzata, rapida e mirata, dall’altro il timore che invece senza componente umana vengano trascurati diversi aspetti, cruciali per determinare il successo o la sconfitta in un processo.

In realtà il rischio è meno alto di quanto si possa pensare, visto che questi consulenti meccanici si occupano di tematiche molto semplici, come ad esempio i ricorsi per multe.

In particolare, DoNotPay è un software di consulenza legale online inventato da uno studente inglese della Stanford University, Joshua Browder, e ora attivo sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti; oliato per il sistema giuridico anglosassone, è risultato al momento molto efficace, avendo permesso a migliaia di utenti di ottenere i dovuti rimborsi per multe in maniera semplice e rapida (lo scorso anno sono stati registrati oltre 160.000 successi nei ricorsi).

DoNotPay presenta anche un’altra interessante funzione, legata sempre ai rimborsi, ma in questi casi per voli o treni in ritardo e cancellati. Valuta inoltre questioni legali relative alle PPI, Payment Protection Insurance, ovvero l’assicurazione sulla protezione dei pagamenti.

I Chatbot sono invece degli assistenti virtuali capaci di fornire informazioni mirate riguardo temi legali utilizzando i contenuti presenti in rete; nello specifico, creare dei Chatbot sul sito di un avvocato online, permetterebbe all’utente di ottenere le informazioni di cui ha bisogno attivando una semplice chat. In questo modo viene fornito un servizio rapido e puntuale, che fidelizza il potenziale cliente per un’eventuale e successiva richiesta di assistenza legale.

I Chatbot sono molto accurati e negli Stati Uniti sono in grado di offrire consulenza riguardo le normative vigenti in tutti gli stati.

Avvocati robot: minaccia o opportunità per la categoria?

Ad un prima e superficiale considerazione, questi software potrebbero rappresentare una minaccia per l’ordine degli avvocati e dei professionisti forensi in generale. In realtà, vederli come un’opportunità non è affatto sbagliato, soprattutto in virtù della loro, al momento, limitata capacità di consulenza.

Sono certamente rapidi ed efficienti per un ricorso relativo a multe o voli cancellati, ma al tempo stesso sono del tutto carenti di quelle caratteristiche che rendono unica la componente umana: l’empatia con il cliente e la valutazione soggettiva di ogni singolo dettaglio, contestualizzato in base alle esigenze e alla situazioni.

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