Social Commerce: l’evoluzione “Social” degli E-Commerce

Social Commerce

Tra i principali trend che si prevedono per questo 2019 troviamo il Social Commerce, ossia l’evoluzione in ottica Social degli e-commerce.

Questo termine (che ora sembra andare tanto di moda), in realtà rappresenta un fenomeno ben conosciuto già 8-9 anni fa, quando in Italia si sono diffusi a macchia d’olio i grandi MarketPlace come Amazon.

In quest’articolo Ciro Lieto, Digital Marketer ed autore del Blog Sii Digitale, ci fornisce una panoramica approfondita sul fenomeno del Social Commerce e dell’evoluzione in ottica “social” del commercio online.

Cosa si intende con Social Commerce

Il Social Commerce  è l’evoluzione in senso 2.0 del commercio online (e-commerce) e permette una maggiore interattività e partecipazione da parte dei clienti, attraverso blog, sistemi wiki e condivisione di articoli scritti dai membri delle community.

Attraverso i siti di social commerce l’impresa veicola la vendita di un prodotto/servizio sfruttando le due funzioni caratteristiche dei social media, quali l’interazione tra gli utenti e la condivisione di contenuti.

differenza del tradizionale sito di e-commerce dove le imprese pongono il focus sul prodotto, ottimizzando il sito web grazie a schede prodotto dettagliate, immagini di qualità  e “infinite scrolling” , mediante gli strumenti di social commerce si pone l’attenzione sulle relazioni tra utenti, concepiti non come potenziali consumatori ma come persone, e quindi individui che hanno una loro storia personale, dei propri valori, dei personali punti di vista e una propria singolare capacità di co-creare valore. In questo senso il social commerce è definibile anche come l’evoluzione sociale dell’e-commerce.

Evoluzione del Commercio Online

Il social commerce include il concetto di “comprare insieme”, ed unisce due principi chiave: mettere in contatto un gruppo di persone e i loro amici nel luogo in cui comprano, da un lato, e far sì che le persone comprino nel luogo in cui sono connesse, dall’altro.

In questo senso l’evoluzione del commercio online è coerente con le tesi promosse dal Cluetrain Manifesto , dove si sostiene che al giorno d’oggi, grazie ad internet nascono mercati virtuali che garantiscono la comunicazione e l’interazione tra le persone, cosi come in passato storicamente avveniva con i tradizionali mercati rionali.

Oltre alla focalizzazione sul consumatore in quanto persona, un ulteriore elemento che differenzia il social commerce da un classico sito di e-commerce, è la condivisione delle informazioni. Un sito di social commerce punta ad ottimizzare la circolazione delle informazioni, allo scopo di supportare le decisioni dell’utente durante le singole fasi del processo di acquisto.

In questo modo l’utente si sente più sicuro, percependo il servizio offerto come maggiormente affidabile.

Le due direzioni del Social Commerce

In particolare sono due le direzioni con le quali un sito di social commerce cerca di diffondere le informazioni:

  • Da utenti verso altri utenti;
  • Dalla piattaforma di social commerce verso gli utenti.

Riguardo la prima modalità, molti social commerce permettono ai propri utenti di essere co-produttori di informazioni, condividendo le proprie esperienze d’uso attraverso considerazioni, recensioni e valutazioni che vengono espresse sia mediante un commento scritto a testo oppure mediante una votazione (comunemente compresa da 1 a 5, come Amazon.com, o da 1 a 10, come Booking.com).

Solitamente le recensioni e le valutazioni permangono all’interno delle piattaforma di social commerce, ma è possibile anche che le informazioni sui prodotti, che l’utente ha acquistato o ha intenzione di acquistare, vengano traslati al di fuori del sito, inserendoli nei social network.

Un esempio sono i carrelli virtuali o le wishlist (lista dei desideri, contenenti oggetti che l’utente desidera comprare), che possono essere agevolmente condivisi dagli e-shopper sui profili social dei propri amici, allo scopo di ricevere ulteriori feedback e consigli da parte di quest’ultimi.

Cosi come le piattaforme di social commerce permettono la condivisione di informazione tra utenti, contemporaneamente è la stessa piattaforma che invia informazioni rilevanti ai propri clienti. Grazie ai dati di navigazione di terze parti ( i cosiddetti cookie), mentre gli utenti online stanno navigando in tempo reale sul sito, la piattaforma riesce ad informare quest’ultimi dei prodotti che altri utenti simili stanno acquistando o sono intenzionati ad acquistare.

Sulla pagina web di Amazon indicante i prodotti che un utente ha appena cercato, esiste una sezione denominata “i clienti che hanno visto quest’articolo hanno visto anche…”. È una sezione strategica perché permette di non far sentire solo l’utente durante la navigazione, creando una sorta di effetto moda.

Evoluzione delle 4 P del Marketing

I sistemi di social commerce, dunque, grazie alla particolare attenzione posta verso il consumatore, facendolo sentire protagonista in ogni singola fase del processo di acquisto, hanno portato ad un estensione delle 4p del marketing.

Alle classiche componenti del marketing mix (Product, Price, Placement e Promotion), il social commerce ne aggiunge ulteriori due:

P come persona

Inteso per rimarcare la crescente importanza che viene attribuita all’utente in quando essere umano e non come semplice cliente.

In questo senso i social media, i social network, blog, forum e comunità online sono intesi come piazze virtuali attraversate da milioni di persone che comunicano tra loro, unite  spesso da interessi comuni.

P come partecipazione

Le tecnologie digitali offrono ai propri clienti la possibilità di co-creare valore sia in termini di condivisione dei contenuti sia in termini di co-creazione di prodotto.

In questo senso si parla di utente prosumer, ossia un evoluzione del concetto di consumatore che, avendo la possibilità di fare domande e ricevere risposte, partecipa attivamente alla vita di un brand o di un prodotto.

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